È tra gli utensili da lavoro irrinunciabili in situazioni come quelle che richiedono di maneggiare per lungo tempo carichi (anche importanti). Com’è fatto e come funziona, però, un bilanciatore? E a cosa bisogna fare attenzione al momento della scelta?
Quando si parla di bilanciatori per utensili, quasi sempre si fa riferimento ai bilanciatori a molla (detti anche equilibratori o annullatori di peso). Semplificando molto sono oggetti dotati di un sistema, a molla appunto, capace di mantenere a tensione stabile un apposito cavo una volta che lo stesso venga estratto o ritirato: così facendo si annulla di fatto il peso di utensili, macchinari da lavoro o carichi a esso agganciati e si dà la possibilità all’operatore o di sollevarli a un’altezza controllata o di mantenerli comunque senza sforzo eccessivo.
Tutti i vantaggi e come scegliere un bilanciatore a molle
Ciò è particolarmente utile in cantiere, quando si lavora in catena di montaggio e in tutte quelle occasioni in cui, cioè, si è costretti per lunghe ore ad azioni ripetitive, per di più con l’aggravio di un peso (a volte consistente com’è quello di molte strumentazioni tecniche). Lavorare con un bilanciatore permette all’operatore di avvertire meno la fatica, restare focalizzato sulle azioni da svolgere e avere performance migliori: spesso un bilanciere diminuisce i tempi di lavorazione semplicemente evitando le innumerevoli pause necessarie all’operatore per riprendersi da fatica e stanchezza. Non si può non considerare, comunque, che i bilancieri tornano utili anche nello sgomberare l’area di lavoro da tutti quegli strumenti che al momento non si utilizzano fungendo, come fanno, da retrattori: più l’area di lavoro è sgombera, maggiore è la visibilità su cui può contare l’operatore e migliori finiscono per essere i risultati anche da un punto di vista qualitativo, senza contare il “plus” di sicurezza che ciò comporta per il singolo lavoratore e per l’intero ambiente.
Un buon bilanciatore, insomma, è uno degli attrezzi da lavoro per cui vale la pena investire un po’. Le soluzioni sul mercato e nei negozi specializzati non mancano: un po’ di pratica dovrebbe bastare a scegliere l’oggetto che fa più al caso proprio e che più può rivelarsi utile per il tipo di azioni che si compiono quotidianamente. Due caratteristiche in particolare sono critiche nella scelta del bilanciatore: la portata e la corsa della fune. La portata fa riferimento, com’è facile immaginare, al peso massimo (del carico, dell’utensile, eccetera) che il bilanciatore è in grado di reggere: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sempre scegliere un bilanciatore con portata maggiore è una buona idea dal momento che il funzionamento di questo strumento è tanto migliore quanto più la sua portata si avvicina al carico effettivo da reggere; l’ipotesi opposta, quella di un bilanciatore con portata inferiore al carico effettivo, è altrettanto da scongiurare dal momento che potrebbe portare a una rottura della fune. La corsa della fune è, invece, essenzialmente la sua lunghezza: maggiore è e maggiore libertà di movimento permette all’operatore, soprattutto quando l’area di lavoro è ampia o abbia una conformazione non lineare. Naturalmente anche quanto è robusto e facilmente maneggiabile il corpo del bilanciatore sono tra le variabili di cui tenere conto nella scelta di questo strumento.