Nel periodo che precede il Natale, in molte case specialmente in quelle dove vi sono dei bambini, è consuetudine esporre il calendario dell’Avvento, che comprende i giorni che vanno dal primo dicembre alla vigilia di natale.
Le origini di questa tradizione sembrano risalire ai primi anni del ‘900 specialmente nei Paesi del nord Europa, secondo la quale, il piccolo bimbo tedesco Gherard Lang, chiedeva ogni giorno alla sua mamma: Quando arriva il Natale? O Quanti giorni mancano? Quando potrò aprire i regali acquistati per il Natale?
La madre ormai stanca trovò una soluzione alla sua impazienza, cucinò dei biscotti speziati, li mise in 24 piccoli sacchetti, ed ogni giorno alla domanda del piccolo gliene regalava uno, cosicché anche lui fosse in grado di tener conto del tempo che mancava.
L’idea piacque tanto che Gherard pensò di realizzare un cartellone con 24 finestre dove mettere biscotti, dolcetti o cioccolata, nacque un modo allegro e coinvolgente per trasmettere ai più piccoli il valore dell’attesa e rendere più emozionante il periodo natalizio.
I veri protagonisti infatti sono proprio i bambini, che al termine della giornata, prima di andare a letto e prima di recitare le preghiere serali, possono aprire la finestrella del giorno, fare un piccolo esame di coscienza, per giudicare il proprio comportamento durante la giornata trascorsa ed eventualmente correggere qualche errore commesso.
Infine se anche i genitori sono d’accordo potranno aprirla, è questo un modo per far capire ai bambini che deve meritarsela, diventando sempre più buoni, ubbidienti con i genitori e più gentili con i fratelli.
Secondo la leggenda durante la notte un angioletto controlla le finestrelle aperte ed appunta quelle chiuse, il che vuol dire meno regali a Natale, ma niente paura se i bambini si comporteranno bene nei giorni successivi, potranno aprire anche quelle chiuse, per evitare di ricevere come regalo di Natale solo carbone.