Quando si trova un prodotto che contiene amianto, spesso eternit cioè fibrocemento, si possono mettere in campo diverse modalità per smaltirlo e ridurre il rischio il più possibile.
Incapsulamento
Il primo sistema per ridurre il rischio legato all’amianto prende il nome di incapsulamento. Si tratta di applicare dei prodotti, spesso schiumogeni, che costruiscono una barriera che blocca la fuoriuscita delle fibre e particelle in amianto. La schiuma aderisce perfettamente e poi si solidifica bloccano lo sfaldamento. Si utilizza soprattutto per piccole parti in amianto o eternit che no possono esser rimossi.
Purtroppo, questo sistema implica che la parte in eternit non viene propriamente rimossa ma resta dov’è. questo significa che il prodotto va controllato nel corso del tempo per assicurarsi che tenga e che il rischio resti il più basso possibile.
Confino
Invece il confino prevede di realizzare delle strutture e dei rivestimenti che possano confinare appunto, il prodotto che contiene le pericolose fibre cancerogene in amianto. È il metodo che si preferisce nel meonte in cui si ritrovano parti molto estese che non possono essere rimosse. Ci sono diversi materiali che aituano a bloccare la dispersione delle particelle di amianto. In pratica, si tratta realizzare una sorta di controparete con materiali specifici.
Proprio come per il metodo precedente, occorre poi procedere con un accertamento, cioè controlli periodici che possa valutare la situazione e il suo evolvere, oltre ovviamente a intervenire se necessario.
Rimozione
Infine, esiste un altro sistema per provvedere allo smaltimento dell’amianto. Nel momento in cui la parte in amianto è rimovibile, si preferisce la rimozione. In altre parole, la parte che contiene amianto viene smantellata e portata via. Ad oggi, è l’unico modo per azzerare completamente il rischio legato all’esposizione delle minuscole particelle di amianto. tuttavia, non è sempre possibile.
Ovviamente, durante la rimozione vengono adottate tutte le dovute preoccupazioni e attenzioni per evitare il rilascio di parti cancerogene. le parti rimosse verranno poi trattate e conferite presso le industrie che possano trattare parti pericolose. Non è poi necessario provvedere con un monitoraggio periodico.
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